Biennale di Venezia

57° Rassegna Internazionale d’Arte 

contemporanea

Biennale di Venezia

“Planetary Dance”

Anna Halprin

 

Durante la 57° edizione della rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea Biennale di Venezia,

Sophia partecipa alla performance di Anna Halprin che si tiene il giorno dell’inaugurazione della mostra.

“Planetary Dance” viene filmato e riprodotto per tutto il periodo della mostra all’interno della sala d’armi all’Arsenale, assieme al progetto esplicativo.

In memoria della performance rimane una targa all’ingresso dei giardini.

Un sogno nel cassetto

Da quando ero molto piccola mia madre mi portava tutti gli anni alla Biennale di Venezia. Per me era sempre un giorno speciale perché stavo in una città che adoravo, in compagnia della mia mamma che mi mancava sempre tanto, in mezzo all’arte! Una combo perfetta che si ripeteva ogni anno in estate. Ho sempre preferito l’anno dell’arte all’anno dell’architettura ma amavo ugualmente andarci. Il percorso era sempre lo stesso: treno, passeggiata, giardini, passeggiata, pranzo, arsenale, treno. Da quando ne ho memoria quelle scritte rosse e bianche con il leone mi affascinano. Fu così che un giorno mi resi conto che avrei voluto con tutta me stessa essere una di quegli artisti, avere un mio spazio, una mia targhetta con nome e titolo dell’opera. Ero ancora minorenne quando iniziai a propormi per partecipare all’esposizione, ogni due anni mandavo un progetto. Dapprima non ottenni risposta ma dal terzo progetto in poi ricevetti sempre una mail da parte dei curatori. Perlopiù erano complimenti per le mie idee e per la mia giovane età, volevano sempre spronarmi a continuare: “continui a pensare in grande signorina”! Ma, nonostante le belle parole, alla fine c’era sempre la stessa motivazione a lasciarmi a casa: “la sua idea purtroppo non fa parte del concept di quest’anno”. Certo mi dicevo, finché nessuno mi invita a partecipare come posso conoscere il concept dell’anno? Ma questo non mi ha mai abbattuta e ogni due anni mandavo i miei progetti per opere sempre nuove, sempre più grandi, sempre più provocatorie. Un giorno nel 2017 ricevetti l’invito a partecipare alla performance “Planetary Dance” di Anna Halprin. Mai un giorno fu stato più felice! Peccato che durò poco, perché fu rovinato dal fatto che mentre partecipavo all’opera di questa straordinaria artista statunitense, il mio (ormai ex) compagno mi tradiva nello stesso letto dove avevamo passato la notte precedente. Così avevo uno dei miei più bei ricordi nello stesso giorno in cui avevo una delle mie più grandi delusioni. Per fortuna qualche anno più tardi, nel 2019, riuscii davvero ad essere una di quegli artisti: mi invitarono a esporre una delle mie opere a palazzo Zenobio nella sede del padiglione del Bangladesh della biennale di Venezia!
E fu così che ottenni il mio spazio con la mia opera e la mia targhetta, e c’era perfino una breve biografia! Ma tanto, chi mi conosce sa già che il fatto di esserci riuscita non è, per me, un motivo per cui smetterò di provarci, anzi!

Ps
Quel giorno in cui venni tradita andai da loro e li abbracciai entrambi. Non so proprio dove trovai la forza, ma rimasimo tutti ottimi amici e lo siamo tutt’ora!

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