Scalo S. Lorenzo al Tramonto

Un’Opera nell’Opera

L’Opera viva che chiede costanti attenzioni

esattamente come il quartiere al quale è ispirata.

Gli incidenti che trasformano nel tempo Scalo San lorenzo al Tramonto

Durante l’allestimento della personale allo storico Jazz Club Romano AlexanderPlatz

sono scivolata andando a danneggiare la mia stessa opera.

Dopo aver pianto disperatamente per il danno

passando una notte completamente insonne

ho deciso di andare alla ricerca di qualcosa che avrebbe riparato l’opera

(senza sapere cosa)

passeggiando proprio a San Lorenzo.

E’ successo qualcosa di straordinario quando tra i sassi, le cartacce e i vetri di bottiglia ho trovato sparpagliati dei negativi fotografici: le gelatine che si usavano una volta nelle macchine fotografiche analogiche; con impresse immagini di vita quotidiana casalinga che ritraggono anziani seduti a tavola, un incidente stradale, delle macerie di un qualche bombardamento e un prato fiorito.

Mi sono sentita come se avessi trovato qualcosa di davvero speciale: degli scatti di uno sconosciuto che negli anni sono andati perduti.

Ho deciso dunque di andare a riparare la mia opera non con una colata d’oro, come avrei fatto qualche tempo fa andando a richiamare l’usanza giapponese Kintsugi, bensì usando proprio queste gelatine trovate a San Lorenzo, lasciandole sollevate quel tanto che basta per poterle vedere in controluce.

Ecco quindi che l’Opera si trasforma per la prima volta guardando lo scalo San Lorenzo attraverso una pozzanghera,

dove la luce senza tempo del tramonto nel cielo colora le superfici

i cavi del tram che riflettono la realtà del duemila

e le fotografie che specchiano il passato:

una pozzanghera

una porta nel tempo di San Lorenzo.

Scalo San Lorenzo al tramonto
125×60
Gesso, canapa, pellicola fotografica e acrilico su poliuretano.
Anno 2019

 

SCALO SAN LORENZO AL TRAMONTO

LUCE CALDA
ROSA
ROSSO
PORPORA
UNA POZZANGHERA

I CAVI DEL TRAM
RIFLESSI
BAGLIORI
VIBRAZIONI
SUONI
TRAFFICO
BINARI
UN SASSO NELL’ACQUA
PLUFF…

HO RACCOLTO DA TERRA
PORTATE DAL VENTO
IN DISORDINE
SOTTO LE MACCHINE
SUI MARCIAPIEDI
TRA I SASSI
DELLE PELLICOLE FOTOGRAFICHE

RICORDI
SCATTI
MOMENTI DI VITA
IL LAVORO DI UNO SCONOSCIUTO
SBAM
LA GUERRA

UN SOFFIO DI VENTO
E DIVENTA PASSATO
QUESTO TEMPO CHE SI POSA SULLA SUPERFICIE
UN LUOGO
E GLI ANNI
RIFLESSI NELLA POZZANGHERA

UN SOFFIO DI VENTO
E DIVENTA POESIA

LO SCALO SAN LORENZO

 

L’Opera

prima di questa modifica

si presentava così

 

 

un anno dopo…

Ecco che l’Opera decide di essere stata uguale a se stessa troppo a lungo

e si stacca dal chiodo che la teneva appesa in galleria:

Alcune gelatine fotografiche sono andate perdute e un angolo di Scalo San Lorenzo al tramonto si spezza completamente.

Vedendo questo scempio ho ricordato i bombardamenti che sono avvenuti durante la guerra nel quartiere di San Lorenzo e ho collegato subito: gli edifici che hanno perso intere aree, che negli anni sono state ricostruite oppure semplicemente tappate col cemento, lasciando voragini tra una casa e l’altra, dove spesso spunta l’arte urbana.

Ecco cosa era successo

L’Opera ha ricreato quel momento e ha fatto sì che dovessi ripararla nuovamente.

Ho dunque ricostruito l’angolo spezzato e inserito due sassolini qua e là…i colori in basso sono diventati più scuri rendendo perfino più reale l’idea di pozzanghera.

purtroppo le gelatine fotografiche rimaste hanno assorbito i solventi del colore e hanno perso le loro immagini storiche…

Un pò come se volessero dimenticare o semplicemente chiudere quel varco spaziotemporale che avevano aperto sull’Opera.

Adesso mi chiedo cosa succederà, se deciderà di rimanere così o se vorrà seguire ancora le orme del quartiere che le ha dato tutto.

Scalo San Lorenzo al tramonto
125×60
Gesso, canapa, pellicola fotografica e acrilico su poliuretano.
Anno 2020